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La scultura nel cinema

CineArs: la scultura cinematografica

La scultura nel cinema

Viaggio nel cuore del cinema e della sua arte più bella

Adriano De Angelis, un uomo semplice e sempre sorridente, ha visto passare nel suo laboratorio tutto il cinema italiano, americano ed internazionale. L’attività di CineArs e della famiglia De Angelis nasce nel 1919 a Roma con lo scultore Angelo e negli anni ha visto passare nei suoi laboratori dai primi “peplum” fino agli ultimi reality: nel mezzo ha lavorato per i film di Pasolini, Scorsese, Zeffirelli, Fellini, Fulci e molti altri.

Il maestro De Angelis

Entrando a Cinecittà non si percorre l’usuale sentiero turisitico e si passa di fronte ad un luogo, che già visto da fuori si nota l’ordine delle cose: la porta chiusa per racchiudere pezzi di sogni e di emozioni. Entriamo e veniamo “accolti” da due sculture che catturano la nostra attenzione: il principe Antonio De Curtis e Franco Zeffirelli. Diciamo che non serve cercare il biglietto da visita al maestro De Angelis, quello che ci accoglie è già forma e dimensione di famosa presenza.

Officina e museo

Uno spazio vasto, un museo senza barriere, un ambiente artistico di valore inestimabile è stretto tra le mura di un laboratorio. Le sculture ed i calchi cinematografici più grandi, li troviamo all’esterno, ma anche all’interno, il contenuto è grande. Il maestro De Angelis ci accoglie con un sorriso coinvolgente e incomincia il racconto di una vita dedicata all’arte che serve l’arte del cinema: il numero di titoli cinematografici dove la famiglia De Angelis ha prestato la sua opera non ha fine. I laboratori di plastica e scultura, dai quali negli anni sono nati calchi in gesso e resina, statue, modellini e scenografie di tutti i più importanti film.

Grandi opere di sculture per film indimenticabili

Nel corso della visita vediamo le scenografie di celebri film quali il Cristo a braccia aperte de La Dolce Vita di Federico Fellini (1960), i cassettoni alti de Il Gattopardo di Visconti (1963), i lampadari del Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini (1975), fino a capolavori dei giorni nostri come la Leggenda del pianista sull’oceano di Tornatore (1998), la statua di divinità greco-romana de Il Gladiatore di Ridley Scott (2000), il Buddha ridente di Gangs of New York di Martin Scorsese (2002), la Grande Bellezza e tanti altri ancora. Novantacinque anni di lavoro e la “fabbrica dei sogni”  italiana non smette di sporcarsi le mani di gesso, di inventare e creare.

Mario Fontana

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Imprenditore e libero professionista con esperienze maturate in ambito amministrativo e finanziario presso aziende di media-grande dimensione in Italia ed estero. Editore di Marca Aperta. Docente di matematica e contabilità, manager di imprese manifatturiere e servizi, esperto in amministrazione e commerciale.