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Intervista a Enrico Mentana

Intervista a Enrico Mentana

Intervista a Enrico Mentana.

Mentana e la potenza dei social network: “Ma che fatica seguirli”

Il più grande telegiornalista vivente“. Quando Luca Telese presenta Enrico Mentana, il protagonista del quarto appuntamento di Sorsi d’Autore nel Castello Estense di Arquà Polesine, il clima è quello tipico del “giorno prima” di un evento di grande portata e il pathos è percepibile. Qualche ora più tardi, infatti, si apriranno le urne del referendum greco, indetto a sorpresa dal Primo Ministro Alexis Tsipras, sulle proposte dei creditori internazionali per affrontare la drammatica crisi del debito ellenico e Mentana si appresta condurre una delle sue celebri maratone televisive. “La prima maratona nacque in Grecia 2500 anni fa, lì- giuro, non c’ero”. Lo dice divertito e non nasconde l’entusiasmo per l’ennesima sfida informativa, comunicativa e di share che lo attende. Sfida che, dati alla mano, vincerà conquistando quasi un milione di telespettatori con uno share medio di 6,45% negli oltre 400 minuti di diretta. Ma il dato curioso, è che conquisterà la palma d’oro anche su twitter, il social network, o meglio l’information network, salito agli altari delle cronache come importante strumento di “citizenjoumalism” e di circolazione delle notizie in tempo reale. Oltre trentamila i tweet con hashtag #MaratonaDiAtene, legati alla sua lunga diretta. Nulla di strano, se non fosse che Mentana, nonostante un profilo che contava 312570 followers, nel maggio del 2013 annunciò l’addio a Twitter. Definitivo? Glielo abbiamo chiesto, ricollegandoci anche a quanto detto nel corso della serata dal “Mitraglia“, altro soprannome del nostro ospite – come ricorda Telese – guadagnato per la verve linguistica unita a un’innata capacità di bucare lo schermo.

Il ritorno su twitter di Mentana?

Una notizia ha la sua energia, deve arrivare in via diretta a chi la sta ascoltando e non la si deve disperdere. Applicata al telegiornale, si traduce in ”buona la prima”. Nell’ambito invece del giornalismo 4.0, e quindi nel panorama dei so dal network, non crede che l’energia sia fondamentale proprio nei “140 caratteri” (n.d.r.la lunghezza massima di un tweet) e non prevede in tal senso in futuro, un ritorno su Twitter? No, assolutamente no, non prevedo un ritorno, ma non per motivi di fastidio o di chiusura. Per tutt’altra ragione. lo ritengo che Twitter sia uno dei molti sistemi espressivi per tante persone, e io ne ho già uno mio, privilegiatissimo. Ho un telegiornale e non necessito di altri canali espressivi, e nei casi in cui io debba scrivere altre cose lo faccio tranquillamente sulla mia pagina Facebook. Twitter, se una persona lo deve seguire bene, diventa un lavoro, e io non ho cinque ore al giorno per rispondere a tutti. A proposito del suo canale privilegiato, Mentana ricorda come “non ci sia un limite all’andar bene”. Otto anni al Tg1, 12 al Tg5, 4 a Matrix e 4, finora, al Tg La7 “e la regola è quella di comportarsi come se si fosse a casa propria. L’idea è quella di fare informazione con dati reali cercando di inguarnire, il Tg è un prodotto e la forza sta nell’inventare qualcosa.

Sorsi d’Autore 2015

Nella cornice del Castello Estense si parla molto d’informazione, e quando proviamo a chiedergli se il futuro dell’informazione passi anche attraverso appuntamenti come quello di Arquà Polesine risponde “non credo, queste serate servono a discutere ma, francamente, se al mio posto ci fosse stato qualcuno che fa un altro mestiere, con un’adeguata capacità di parlare e ascoltare le cose, sarebbe riuscita lo stesso. Queste sono bellissime iniziative che servono a tante cose, mettono insieme l’estate, le esigenze promozionali, la cultura del bere e la cultura dell’ascolto di tematiche anche non semplicissime, ma non è da qui che passa l’informazione. Da qui passa altro”. Un “altro” che certamente ha conquistato il suo pubblico, per una volta, non su uno schermo.

Barbara Ricciuti

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Direttore Responsabile di Marca Aperta.