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Remorse rock band
Remorse Rock band

Remorse – Intervista

I Remorse e la loro musica.

Remorse

Remorse

I Remorse sono una band italiana nata nel 1994 da musicisti provenienti dalle province di Padova, Venezia e Treviso. Debuttano nel 1995 con il demo tape Cracker, che li porterà alla scritturazione da lì a poco con l’etichetta Nobrain records. La loro musica si è con il tempo evoluta dagli esordi, passando dal Punk Hardcore all’attuale inclinazione funk rock. La formazione della band: Daniele Zabeo (16 novembre 1977) – voce, basso elettrico; Samuele Favaro (25 agosto 1974) – chitarra, voce; Riccardo Cavicchiolo (2 settembre 1983) – batteria.  Intervista ai Remorse.

1. 20 ANNI DI REMORSE, COME POTETE CONDENSARE LA VOSTRA CARRIERA IN POCHE RIGHE?

Samu: io lo dico in tre parole: passione, sudore, Remorse.

Daniele: Tutto nasce dalla necessità di creare. Ci siamo spinti in lungo ed in largo per l’Italia portando la nostra musica, cambiando modo di comunicare, sudando, collezionando delusioni e qualche gioia. Abbiamo registrato dischi, fatto copertine, pensato a concetti, abbiamo tentato di perseguire un obiettivo per vivere una vita che ci desse un’alternativa allo squallore dell’ottica “vivi per lavorare e accumulare soldi”.

2. LA VOSTRA MUSICA HA AVUTO DEI MUTAMENTI IN QUESTI ANNI, SPIEGATECI LE MOTIVAZIONI

Samu: “il mutamento piace all’essere” [CIT.] …comunque in tutta onestà nel 2005 ci siamo guardati negli occhi e quello che facevamo prima non ci soddisfaceva più… senza nulla togliere a quello che avevamo fatto/costruito… fino ad allora… personalmente sono stato “l’ultimo” a fare la scelta, ma onestamente ne avevo bisogno anch’io…

Daniele: Siamo cambiati perché abbiamo voluto variare il messaggio da comunicare, la musica rappresenta una sorta d’abito che abbiamo variato in base alle situazioni che andavamo vivendo. Trovo che la coerenza sia una cosa molto stupida, ogni giorno voglio essere libero di vivere quello che sento, e quello che sento non posso comandarlo. La lealtà ad un concetto, prospettiva, obiettivo è invece una cosa prioritaria. Abbiamo mantenuto gli obiettivi, ma cambiato i messaggi e le forme.

3. IN QUESTO ULTIMO LAVORO “BUONE NUOVE DAL MALE”, COSA AVETE INTRODOTTO DI DIVERSO DAI LAVORI PRECEDENTI?

Daniele: Non ci sono molte differenze a livello di proporzione fra gli strumenti. E’ cambiata la voce, che ora è completamente pulita e cristallina, sono cambiate le velocità che qui sono più moderate. Sostanzialmente questo album rappresenta un po’ una presa di coscienza, mentre negli altri c’era la rabbia, qui c’è la ricerca di una via interiore per non farsi vincere dallo stato delle cose.

Samu: mah, “introdotto” non so dirti… di certo abbiamo fatto nostri certi concetti, sia nel modo di scrivere i pezzi, sia nei testi e nel modo di sviluppare l’arrangiamento…

4. LA VOSTRA MUSICA SI COLLOCA, COMUNQUE, SUL FILONE ROCK / ALTERNATIVE; COME VEDETE LA SITUAZIONE ITALIANA?

Daniele: La situazione musicale è più che buona, il pubblico invece, pur essendo molto più attento ora, rimane ancora poco presente e poco incline al supporto nei confronti dei gruppi non affermati. Parlare di scena non ha molto senso in Italia, però ci sono veramente tanti gruppi validi e tanto spessore artistico, troppo per quello che invece il mercato vuole. D’altronde, la disperazione porta alla creazione artistica, e ora, qui, si è molto disperati.

Samu: la situazione mi sembra buona… ci sono ottime bands… ma per le meno affermate ci sono pochi spazi… se penso ai giovani che si mettono a suonare ora, soffro per loro…

5. CHI VI ASCOLTA, COME HA RECEPITO QUESTO VOSTRO ULTIMO LAVORO?

Samu: mah, è ancora presto… ma mi sembra molto bene nel complesso…

Daniele: Al momento sono tutti entusiasti di questo ultimo lavoro, anche se è ancora presto per parlare. Qualcuno rimpiange l’aggressività e la “spietatezza” passata, ma in linea di massima sembra un prodotto convincente.

6. CHE INFLUENZE AVETE IN QUESTO PERIODO? E CI SONO ISPIRAZIONI PARTICOLARI PER QUESTO VOSTRO ALBUM?

Daniele: Io vengo influenzato da tutto, da poeti, scrittori, pittori, bassisti, chitarristi acustici, trombettisti, cantautori, è difficile definire le mie fonti, perché le vario in continuazione eheh. In quest’album comunque penso di
poter dire che i testi risentono di letture poetiche, spirituali, morali, mentre la musica potrebbe essere stata in parte influenzata da sonorità italiane tipiche dell’underground di questi ultimi anni, ma questo non potrei giurarlo.

Samu: io sto ascoltando parecchie cose italiane ultimamente… soprattutto band amiche, ma anche cose un po più “di largo consumo”… poi mi stanco e ritorno ad ascoltarmi i pink floyd… poi guardo 5 minuti la televisione e mi torna la voglia di prendere la chitarra in mano ed alzare a 10 l’amplificatore… poi arriva mio figlio e mi dice che così non si fa rock n roll… e quindi riprendo il tutto dall’inizio…

Remorse Album

Remorse Rock band

7. IN GENERALE COME VEDETE LA MUSICA IN ITALIA?

Daniele: Stessa risposta di prima, la musica è buona, buonissima, checcè ne dicano gli imbecilli che non hanno nessuna esperienza in merito e che sono ancora fermi all’esterofilia più ignorante. Ciò che invece fa schifo è il mercato, X factor, concorsi vari, serate solo per le cover band, un pubblico che crede che tutto ciò sia segno di un’evoluzione e non di una mercificazione capitalistica e degradante sotto ogni aspetto artistico.

Samu: hai detto bene: “vedete”… il “vedere” è diventato primario… è l’ascoltare che latita… ma nella giusta dose  mi sembra abbastanza buona e NON inferiore alla media europea…

8. AVETE DEI PEZZI A CUI SIETE PARTICOLARMENTE LEGATI, SIA IN QUESTO “BUONE NUOVE DAL MALE” CHE DI ALTRE RELEASES?

Daniele: Le tue domeniche, la forza che ti do, we want punk, face scored with scars, color coagulation e tutto l’ultimo album, ma proprio tutto, lentaccio incluso.

Samu: questa è una bella domanda… confesso, come ho detto a molti, che “BUONE NUOVE DAL MALE” mi soddisfa al 100% percui anch’io direi tutti i pezzi; delle vecchie cose direi: PAIN (primo pezzo in assoluto scritto dai Remorse), WE WANT PUNK (prima misera hit del tempo), FACE SCORED WITH SCARS (primo nostro video), ELEVEN:CHANGED (poesia donataci), LYMPH OF LIFE (dedicata ad un caro amico musicista scomparso nel 2002), LA FORZA CHE TI DO e NESSUNO DI NOI (pezzi cari alla nostra “nuova” avventura)

9. PARLATECI DEL CONCETTO GRAFICO CHE AVETE VOLUTO DARE ALL’ALBUM

Daniele: Preferiamo che il lavoro di grafica venga non solo fatto, ma anche vissuto dall’artista, perché di questo si tratta, che realizza la copertina ed il book. Chiaramente il disco comunica una certa malinconia e male di vivere insieme a tante altre sfumature, quindi…Ma di questo te ne parla il nostro grafico roberto.

Roberto (grafico): Il male è un fenomeno che si propaga come una malattia nel cuore dell’uomo. Una chimica distorta di esperienze negative e scelte rabbiose conseguenti; sono molteplici le sue facce come molteplici sono le occasioni in cui permettiamo copra le nostre vite e le inghiotta. Può essere consapevole o subliminale, collettiva ( i mali della società ) o personale ( disturbi legati ai propri traumi ) resta il fatto che è una realtà presente e gode di ottima salute. Con i Remorse ho voluto creare un’immagine che fosse una metafora del male stesso, utilizzando una figura femminile distesa, lasciva e mono espressiva, armata come se fosse complice di una fredda violenta omicida senza nessun senso di colpa o “rimorso”, puntellata da spilloni e simboli. In questa metafora antropomorfica ho voluto citare velatamente alcune figure distorte di serial killer o famose personalità disturbate: da Jeffrey Dhamer ad Albert Fish, a John Gacy (Pogo il Clown) a Ed Gein, al dr. “Morte” Joseph Mengele fino ai freddi crimini di Albert Fish e poi ancora il delitto della Dhalia nera, la Manson Family, Ottawa e Kid A … ad ogni modo, volevo che racchiudesse in sé quel male velenoso che genera mostri, cui necessariamente dobbiamo fare i conti ogni giorno per non finire a nostra volta inghiottiti e diventare parte dello stesso. La figura della forbice “molle” racchiude l’immagine/manifesto della band, attiva da due decenni con un chiaro e forte messaggio sociale di riscatto e di consapevolezza di sé, che ahimè trova nei risultati il conto da pagare con l’indifferenza e il “tanto non cambia nulla” dell’immaginario comune, due lame ( come i due decenni trascorsi ) che si trovano a non poter recidere nulla. La figura del feto e della rosa in fiamme è la traduzione del testo “il vento lieve d’ottone” pezzo e liriche dedicate ai loro figli e all’attenzione di vivere la vita con pienezza e autonomia mentale. La rosa in fiamme è la vita stessa che inizia e finisce, e il bambino indifeso deve difenderla e amarla ad ogni costo, sapendo in ogni caso di essere un soffio.

10. COME VEDETE LA STAMPA MUSICALE ODIERNA IN ITALIA?

Daniele: Eh poveracci, il web offre illimitate possibilità di esposizione, ma anche illimitate possibilità di mancanza di professionalità. La stampa è in crisi, come tutto il resto, ma non mancano le buone anime che si sbattono per ricevere quasi solo pesci in faccia.

Samu: mah… la stampa la vedo/leggo decentemente… è la discografia che mi preoccupa parecchio…

11. PENSATE SIA FACILE FARE MUSICA INEDITA IN QUESTO PAESE?

Daniele Assolutamente no, quando qualsiasi persona da per scontato che un musicista debba per forza eseguire alba chiara o la canzone del sole, o quando ti chiedono come mai non partecipi ai contest come X-factor ti rendi conto del livello di lobotomizzazione subito dalla gente in Italia. Qui proprio non si riesce a capire la differenza tra artista e interprete, non che uno non possa essere entrambi, però si da per scontato che se suoni esegui solo musica già creata da altri. Di conseguenza anche il pubblico ricerca solo ciò che ha già sentito, ciò con cui è stato inebetito dal passaggio costantemente ripetuto alle radio, e non vi è quindi molta speranza per chi propone materiale proprio inedito. Con questa mentalità va da se che eseguire concerti di musica originale sia un’impresa ardua, il pubblico non la cerca e il locale fa poca gente. Forse le cose stanno lentamente cambiando, vedremo.

Samu: penso sia un “lavoro” difficile come altri… come detto sopra è la discografia che non ha ancora capito che è arrivata l’ora del cambiamento… oramai si è arrivati ad un punto di non ritorno… o si investono pochi denari su molti artisti, oppure se fai flop sulle cose “vecchie” uccidi anche il nuovo…

12. ESSERE VENETI VI AIUTA OPPURE NO?

Daniele: A dire il vero non aiuta molto, non hai gli spazi ed i locali che hanno in Piemonte e Lombardia e non hai il pubblico che hanno da Bologna in giù. Qui c’è poca gente, magnifica comunque, che va a vedersi le band e a cercare la musica. In Veneto quindi non c’è molto spazio, in realtà non c’è molto spazio per nulla, nemmeno per lavorare, checchè ne dicano i luoghi comuni.

Samu: nè più nè meno che essere del Lussemburgo…

13. SPAZIO A VOI PER LA CHIUSURA…

Daniele: Amici, andate ai concerti e cercate di supportare le band locali, loro vi danno gioia suonando e la vostra presenza da loro altra gioia di ritorno. Non pensate per scomparti, “io ascolto solo quel genere e vedo solo quel gruppo”, ascoltate e godete di tutto quello che la musica può offrire, non abbiate paraocchi. Se volete artisti freschi e musica fresca dovete sbattervi anche voi come pubblico, alla fine è solo per il vostro bene, altrimenti avanti con Celentano per tutta la vita, se è questo quello che vuole l’Italia, così sia, dopotutto abbiamo già fallito in tanti altri campi.

Samu: condivido le parole di daniele… dobbiamo cambiare TUTTI per migliorare TUTTO! Salute a voi e grazie per lo spazio…

Sito dei Remorse www.remorse3.com

Remorse su Facebook –  https://www.facebook.com/remorserock

Remorse su Youtube – https://www.youtube.com/watch?v=vZnCiQpN2w4

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