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Twitter vs Facebook

Twitter vs Facebook? il primo ucciderà il secondo?

Con un dualismo tutto italiano, assistiamo spesso a discussioni su chi “vivrà più a lungo” tra i due più diffusi social network pubblici (eh sì, perché oramai ve ne sono tantissimi di “privati”, dove per potersi registrare è necessario essere presentati da qualcuno che vi fa già parte, ma questo sarà argomento di un prossimo post), come se fosse la vittoria l’uno sull’altro la ragione del loro essere.

Diamo un’occhiata ai numeri (fine 2012): facebook ha il doppio degli utenti di twitter, un miliardo contro “soli” 500 milioni, ma mentre mediamente i like al giorno sono attorno ai 500 milioni, i twitter in un giorno sono ben 340 milioni. Se consideriamo che gli utenti unici mensili di facebook sono 4 volte quelli di twitter il conto è presto fatto: gli utenti “attivi” di twitter lo sono molto, molto di più di facebook.

Vabbé, e allora? e allora è proprio in questi numeri la chiave di lettura e la risposta alla domanda del titolo: twitter non farà morire facebook, ma lo farà diventare molto, molto meno importante. Intendiamoci, non per chi li usa, che certamente se ne fregano di questa competizione, ma per tutti coloro che traggono dai social network informazioni: uomini d’affari, politici, sociologi e, purtroppo, anche la malavita organizzata.

Già, perché non bisogna dimenticare che tutta questa attività sui social porta con sé una montagna di informazioni utili che, a saperle leggere, dicono molto, fino a far pensare che qualcuno sia in grado di predire il futuro, ed invece è tutta questione di algoritmi matematici.

Ed allora possiamo scoprire che analizzando per un po’ di tempo qualche milione di tweet (che sembrano tanti, ma per i computer di oggi sono bazzecole) si può prevedere con una probabilità del 90% l’andamento dell’indice di borsa, ma, si badi bene, non perché in grado di indovinare su quale titolo puntare, ma molto più sorprendentemente in base al senso di felicità o di tristezza che viene manifestato in rete e che (è dimostrato) si riflette sistematicamente in altri ambiti.

E questo è solo un piccolo esempio, ma vi sono rilevazioni che riguardano comportamenti sociali che influenzano i consumi, le scelte politiche, i comportamenti.

Potrebbero sembrare delle buone notizie: più ci conosciamo, più possiamo capirci, migliorare noi stessi ed il mondo in cui viviamo.

Vero, peccato però che sino ad ora abbiamo sempre dimostrato di essere molto bravi e veloci nel cercare sempre e solo il profitto, prima di tutto da ogni nuovo sapere che si profili all’orizzonte.

Sarà forse questo il nuovo Grande Fratello che tutto vede e tutto sa? Un grande cervellone elettronico che legge a velocità fotonica tutto quello che passa in rete e decide per noi chi dobbiamo essere?

Fantascienza, per ora. Speriamo resti tale.

Ennio Noventa

Ennio Noventa
Appassionato di innovazione e non solo dal punto di vista tecnologico o comunque tecnico, ho ricercato negli anni le modalità più efficaci per organizzare, formare e motivare le persone a dare il meglio di sé ed essere partecipi ai cambiamenti continui del mercato, dei prodotti e delle organizzazioni.Ho orientato e gestito per lungo tempo l’azienda che ho co-fondato contribuendo a farla diventare negli anni una florida realtà ITC del territorio italiano.