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Il saio e il pugnale di cristiano meneghel libro

“Il saio e il pugnale” ultimo capitolo della trilogia di Cristiano Meneghel

La Guerra di Gradisca come periodo storico

Ultimo capitolo della collana in cui il protagonista, lo spion Zane Moroni pone fine alla lunga rincorsa dei nemici della Serenissima. La storia continua attraverso accadimenti mozzafiato con verosimiglianza di fatti narrati in documenti studiati dall’autore. “Il saio e il pugnale” ultimo capitolo della trilogia di Cristiano Meneghel.

Cristiano Meneghel

Studioso e cultore della storia gradese e veneziana, ricerca e scopre documenti e avvenimenti realmente accaduti ponendo l’accento su storie nascoste e segrete, portate alla luce per una chiara propensione alla condivisione. Autore di saggi e numerosi articoli storici su periodici e riviste culturali è richiesto in numerosi salotti culturali dove la ricerca dell’arte e della cultura sono pane quotidiano. Partecipa a varie trasmissioni televisive nazionali di cultura e arte. Scrive il primo romanzo Una spia in laguna e il secondo “La mano segreta di Zardo” e ha già collaborato nella stesura di vari saggi che descrivono la storia di Grado e di Venezia.

Trama Il saio e il pugnale

“Il saio e il pugnale” ultimo capitolo della trilogia di Cristiano Meneghel.

La barca scivolava lentamente lungo il canale le cui torbide e verdastre acque sembravano coperte da un velo d’olio, tanto erano calme. Riflettevano i raggi arancioni di un sole oramai prossimo a discendere l’orizzonte, consegnando anche quel giorno all’oscurità della notte. Francesco Benvegnù remava standosene retto a poppa mentre teneva saldamente l’asta del timone con le dita del piede. Gasparo Montagner e Antonio Scarpa invece, aiutavano Francesco nella voga, uno a prua e uno a centro barca.

Il francescano padre Marco se ne stava tranquillamente seduto sul basso trasto dell’imbarcazione guardandosi attorno, dandosi continuamente schiaffi sulla faccia per allontanare le innumerevoli zanzare e mosche cavalline che gli si poggiavano sulle gote mezze coperte dalla sua folta barba. Il panorama era di una desolazione assoluta.

Il Fossalon, la parte più orientale della laguna di Grado si distendeva per migliaia di pertiche oltre la bocca di Primiero che dava accesso a quella parte di laguna di Grado detta Paluo de sora. Il Fossalon, chiamato così per la presenza di ampi e larghi fossi fangosi dove le reflue acque dolci delle fiumane friulane incontravano le acque salse del golfo che chiudeva l’Adriatico, non era altro che una distesa di isole per lo più disabitate che finivano nei pressi dell’estuario del Lisonzo nel punto in cui questo si gettava nel mare.

Al centro di tali isole un ampio fosso canale che permetteva la navigazione anche di imbarcazioni di una certa consistenza consentendo di risalire poi le numerose vie d’acqua che immettevano nei retrostanti domini veneziani ed austriaci. Queste terre salse, spesso barene, in altri casi isole sabbiose e brulle oppure isolotti invasi da arbusti, vedevano una scarsa attività umana, testimoniata in lontananza dai tetti di sparsi casoni di canne.

In questa zona i gradesi si vedevano poco se non nelle zone prospicenti il mare aperto come sulla punta di Sdobba, dove il grande fiume lentamente incontrava il mare e dove le acque erano maggiormente pescose. Erano zone dove trovava luogo l’attività di caccia attraverso pantiere o una rudimentale pesca con sistemi a bilancere. Per il resto rimaneva una zona selvaggia, nido di varie specie animali, gravata da spettanze comunitarie dove era possibile raccogliere i frutti dei numerosi arbusti che spontaneamente vi attecchivano.

Nonostante tutto la zona era di vitale importanza per Venezia. Rappresentava il punto di congiunzione tra il Dogado e l’area di pertinenza della città fortificata di Monte Falcone, che immetteva fino a Sagrado e alla nemica Gradisca, sentinella dei domini italici degli Asburgo, per la quale tanto si era combattuto negli anni precedenti. Lo stesso Lisonzo costituiva, per ampi tratti più a monte, il confine tra il Friuli Veneziano e quello austriaco. Il controllo del Fossalon quindi era essenziale per i collegamenti tra l’Adriatico e i capisaldi veneziani in terra friulana.

Il saio e il pugnale
Cristiano Meneghel
Edizioni Espressioni di Marca Aperta
Prezzo Euro 15,00
Dove acquistare il romanzo

Mario Fontana

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Imprenditore e libero professionista con esperienze maturate in ambito amministrativo e finanziario presso aziende di media-grande dimensione in Italia ed estero. Editore di Marca Aperta. Docente di matematica e contabilità, manager di imprese manifatturiere e servizi, esperto in amministrazione e commerciale.