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Luciano De Giorgio - intervista

Intervista a Luciano De Giorgio – Racconto storie fantastiche a Gorgonzola

Finalmente posso scrivere

  • Chi è Luciano De Giorgio?

Sono parmigiano di nascita ma milanese d’adozione sin da piccolo. Finalmente, posso dire, sono una persona che riesce a fare quello che ha sempre sognato: scrivere. Ho provato a fare il cuoco per la famiglia, mi piace la fotografia, ma è casualmente che mi sono avvicinato alla scrittura e mi è piaciuta. Collaboro con diversi periodici, perché sono l’addetto alle pubbliche relazioni dell’Università del Tempo Libero di Gorgonzola, città dove vivo, e questo mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a questo mondo.

  • Quali sono gli argomenti delle sue scritture?

I miei primi scritti sono resoconti di gite ed escursioni che si facevamo, cose semplici, nulla di personale e profondo. Le ispirazioni personali sono venute, strada facendo, alcune sono state pubblicate, alcune sono ancora nel cassetto.

  • Che cosa le piace scrivere?

Sono un tipo curioso, per cui vado a cercare le curiosità che gli altri non conoscono. Il primo libro “Pinocchio abita a Gorgonzola” è un racconto di curiosità sul mondo collodiano in giro per l’Italia, al di là della storia in sé stessa, lo stesso vale per il libro “Sagre e fiere della Martesana” con curiosità di oltre cinquanta paesi, dove gli stessi abitanti del luogo dicono: “Ma io non sapevo di questa cosa qua, meno male che lo hai scritto, nessuno mi aveva mai detto questo!”. Mentre “Il Taxi di Leonardo” è un omaggio per il compleanno di Leonardo da Vinci. Con questo libro andiamo più sul fantasmagorico, perché è un racconto che non esiste, Leonardo è mandato da Dio sulla Terra dopo cinquecento anni dalla sua morte, come viaggio premio, ed è accompagnato da un ex tassista, morto tre anni fa, Renato Saracino, mio maestro e insieme vedono la città di Milano com’è oggi.

  • Perché s’ispira a miti come Pinocchio e Leonardo da Vinci?

“Mi sono meravigliato anch’io, di toccare dei miti così unici!” Parlerei in senso filosofico. Ci vuole poco per diventare un mito. Un altro personaggio che ho creato, pensa alla fine della sua vita, di diventare un mito come nonno, per quello che ha insegnato e fatto per i nipoti. I miti sono anche questi.

  • Stiamo conversando in un posto stupendo, il Naviglio della Martesana. Qual è la sua storia?

La storia di questo naviglio dell’est milanese nasce nel XV secolo. É chiamato “Piccolo” per differenziarlo dal Naviglio Grande che va verso Pavia. Il corso d’acqua è lungo trentaquattro chilometri, quindi di piccolo non ha nulla, oggi non è navigabile ed è considerato uno dei più bei posti per i ciclisti, per le passeggiate fuori porta. Storicamente ha importanza quando alla fine del 1400 Leonardo Da Vinci ha fatto in modo di collegare il Naviglio Martesana alla cerchia dei navigli permettendo di far arrivare le barche anche dal lago di Como.

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