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Isola di San Lazzaro o degli Armeni

San Lazzaro degli Armeni

San Lazzaro – Un’oasi di tranquillità a Venezia

Un eccellente itinerario è offerto a tutti dall’isola di San Lazzaro o degli Armeni, il complesso dove ancora opera la Congregazione Mechitarista,  dal nome dell’Abate Mechita di Sebaste che la fondò ai primi del ‘700. Un pezzo di Armenia vicino a noi.

Avete voglia di conoscere e viaggiare ma potete ritagliarvi solo qualche ora di un qualsiasi giorno dell’anno? Andate a Venezia e visitate, dalle 15,25 alle 17,15, nell’isola di San Lazzaro o degli Armeni il complesso dove ancora opera la Congregazione Mechitarista così chiamata dal nome dell’Abate Mechita di Sebaste che la fondò ai primi del ‘700.

Vi assicuro che i tempi della visita, obbligatoriamente guidata,  saranno proprio quelli che vi ho indicato e c’è un perché importantissimo. Sarete legati agli orari di percorrenza del battello che ogni giorno parte alle 15,10 dall’imbarcadero di San Zaccaria-VE (linea n°20 ACTV) e in 15 minuti vi sbarca a San Lazzaro. Se non lo riprenderete alle 17,25 dovrete rimanere nell’isola ma sarete benevolmente accolti dai monaci. Nel refettorio è sempre apparecchiato anche per quanti desiderino fermarsi e, in quell’occasione,  non mancate di assaggiare la speciale marmellata di rose!

L’isola di San Lazzaro è davvero un fazzoletto di terra di circa tre ettari, abitata da circa dieci monaci; è vicina al centro storico di Venezia e vicinissima al Lido, ma nello stesso tempo è “fuori dal mondo”, un’oasi di pace e spiritualità.

È dedicata a San Lazzaro perché, fino a circa il 1500, era un lazzareto (un luogo d’ isolamento per chi avesse o era sospettato di essere portatore di malattie contagiose).

La concessione al popolo armeno

In stato di abbandono, l’isola di San Lazzaro fu concessa dal Senato della Serenissima Repubblica di Venezia all’Abate Mechita, scampato dalla sua amata Armenia, che iniziò l’importante restauro della chiesa e del complesso architettonico realizzando l‘attuale convento  che ospita una pinacoteca, un museo, una stamperia di fine XVIII sec. e dove sono conservati reperti archeologici egiziani tra i quali una mummia conservata perfettamente, reperti orientali e romani, oltre alla ricca collezione di manoscritti armeni (più di 5.000). Inoltre, vi sono molte opere d’arte di Palma il Giovane ed un bell’affresco del Tiepolo solo per citare i più conosciuti.

Il cuore dell’attività dei monaci fin da quando si stabilirono nell’isola spinti dal bisogno di mantenere viva una civiltà da sempre osteggiata, fu la conservazione della cultura armena e la traduzione in ben trentasei lingue della stessa perchè il mondo potesse conoscere e non dimenticare.

Gli Armeni furono il primo popolo ad adottare, già nel 301, il Cristianesimo come Religione di Stato precedendo in questo i Romani e, l’Armenia è, a ragione, da considerarsi uno dei luoghi che più ce lo ricordano, raccontato dai nostri nonni, a partire dal naufragio dell’Arca di Noè sul monte Ararat e, di tutto quel che salvò. Ci vengono in mente le innumerevoli coppie di animali che una dopo l’altra entrano nella stiva, fra fantasia e realtà che si mescolano; ti rivedi bambino a tifare per l’Arca, non farla naufragare e non perderne il ricordo.

Se oggi possiamo rivivere le emozioni di quelle origini, dove tutto ebbe di nuovo inizio, è grazie all’illuminata visione della Repubblica della Serenissima nel ‘700 ed all’operosità, nel tempo, della Congragazione Mechitarista.

L’isola di Lord Byron

Fra gli elementi religiosi-storico-artistici  più singolari devo segnalarvi le croci in pietra realizzate con iscrizioni in lingua armena.

Quest’isola fu scelta anche da lord Byron, il poeta romantico, che qui studiò a fianco del suo maestro Padre Mechitarista la cultura armena.

E’ proprio vero, così vicino a noi, quasi da non crederci, c’è quel che oggi è considerato uno dei primi centri del mondo di cultura armena ed, anche, un piccolo pezzo di quella grande nazione.

Silvana Foffano

Silvana Foffano
Dopo un periodo di studi e lavoro nel settore architettura mi sono dedicata all'insegnamento ricavandone motivazione e soddisfazione.Ho proseguito i miei studi nell'ambito della formazione specialistica per poter acquisire le metodologie utili all'apprendimento, in relazione al quale ho svolto attività di docenza per conto dell'Università "Cà Foscari" di Venezia.Attualmente sono Docente Discipline Geometriche, Architettoniche, Scenografia, Arredamento presso Scuole Medie Statali di I° e II° grado.