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Carlo & Giorgio - Temporary Show

Temporay Show: Carlo & Giorgio nel teatro veloce

Uno spettacolo tutto esaurito

Carlo e Giorgio, autori e attori veneziani, portano in teatro lo spettacolo più breve del mondo. L’interesse e la curiosità di osservare il quotidiano, arrivano sui palchi dei teatri più interessanti. Gli attori hanno la capacità di osservare gli umori giornalieri, in una chiave sempre più proiettata sugli aspetti, talora grotteschi, della vita di tutti noi.

In questo momento, i due autori ed attori veneziani sono, una delle realtà più significative del teatro veneto, e si stanno affermando sui palcoscenici italiani. Lo spettacolo “Temporary Show” (Lo spettacolo più breve al mondo) è scritto da Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Cristina Pustetto con la regia di Paul Kargγokris, scenografia e luci di Paolo Lunetta.

Il tema è: “Quello di un’ora fa ero sempre io?” La fretta è diventata l’importante figura quotidiana che accompagna tutti noi. Nelle grandi città come Milano, la fretta esiste già da molti anni, ma è chiamata frenesia, un po’ diversa da quello che sta accadendo oggi.

La fretta è portatrice d’ignoranza e maleducazione, la frenesia è veicolo di rispetto e condivisione. Quando gli spazi sono quelli che sono, che va di fretta è aiutato da chi ne ha meno. Il fatto che sia ha fretta anche quando non è vero, è un chiaro segno di pressapochismo e superficialità.

Come ci raccontano Carlo e Giorgio: “E’ uno show in linea con i nostri ritmi, perché, si sa, non abbiamo un attimo di tempo, le nostre giornate sono talmente piene d’impegni da non darci un secondo di tregua: dobbiamo fare tutto e subito in tempo reale, senza fermarci mai e sempre con la sensazione di non avere abbastanza tempo.

Figuriamoci poi potersi concedere un’intera serata a teatro. Sì perché oggi tutto è temporary, provvisorio, sfuggente: l’arte moderna dura lo spazio di una mostra, i cinema proiettano film di cui spesso non ricordi più nemmeno il titolo, a teatro si va in scena ogni sera per poi smontare tutto e spostarsi veloci in una nuova piazza.”

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