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Venezia Stregata: miti e leggende

Miti e leggende di Venezia

Venezia stregata: L’arte e le leggende

Quando si parla e si pensa a Venezia, la città del Doge, tutto si contorna di fascino e ammirazione. Tanti libri sono stati ispirati dalla città lagunare e miliardi di parole sono state scritte ispirate da Venezia. Dalla storica Repubblica di Venezia alla città d’arte per antonomasia, i calli e i ponti, nascondono tra i canali notevoli parodie di fulgida misteriosità. Le leggende che si muovono trasparenti sulla città sono tramandate da secoli e narrano di vicende a dir poco sorprendenti e uniche. La lunga storia di Venezia racchiude moltissime leggende: luoghi particolari, fatti realmente accaduti e fantasia dei veneziani.

Venezia stregata: fantasmi e pietre sfortunate

Camminare per Venezia è una delle cose più belle: si trascorre il tempo tra calli e ponti, piazze e vie e si superano canali grandi o piccoli, scenografie inestimabili. Bisogna però fare attenzione a dove si mettono i piedi: tra i giovani si narra che è meglio evitare di calpestare certe pietre che si possono trovare in alcune zone della città, perché queste portano sfortuna.

La più famosa pietra si trova a Castello, nel sottoportico tra Corte Nuova e calle Zorzi, grazie alle particolari vicende per le quali i cittadini di quella zona furono risparmiati dal contagio della peste nera, dal contagio del colera e dai bombardamenti austriaci durante la Grande Guerra. Il colore rosso della pietra, colore che rappresenta il lutto, è indicativo per le vicende che hanno colpito Venezia, risparmiando proprio questa zona: mai calpestarla!

Il fantasma di Zolli

Venezia è ricca di segni inconfondibili della sua secolare storia scandita dai cambiamenti delle epoche. Nei Giardini della Biennale la statua di Garibaldi è insieme ad un’altra raffigurazione che si pensa sia di Giuseppe Zolli, garibaldino, il quale aveva giurato di guardare le spalle del condottiero anche da morto. Per lunghi anni, il fantasma di Zolli si è aggirato per i giardini facendo scherzi ai turisti, indossando una camicia rossa fino a quando fu messa proprio la sua statua dietro di quella rappresentante Garibaldi, e il fantasma scomparve.

Palazzo Cà Dario

Il Canal Grande è la strada più bella del mondo: ovvio è un canale, ma pur sempre il collegamento per merci e persone. Alla fine si erge Palazzo Cà Dario, subito considerato luogo nefasto, a causa delle repentine morti dei suoi proprietari. Il monumento è di una bellezza molto elegante ed è adornato con medaglioni di marmo policromo e pietra d’Istria. Non serve che ci sia iscritto sopra dell’iscrizione di buon auspicio nel palazzo “genio urbis joannes dario” in “sub ruina insidiosa genero“: l’auspicio non è positivo.

La nostra ricerca dei luoghi mistici della Venezia stregata non finisce qui: ci saranno altre occasioni per parlarne, e chiudiamo solo questo piccolo cenno parlando del Cimitero di Venezia.

Cimitero di Venezia

Il cimitero di Venezia è l’unione di due isole unificate, quella di San Michele e quella di San Cristoforo della Pace. Un decreto napoleonico ordina la concessione dell’isola di San Cristoforo della Pace al Comune di Venezia come “Cimitero Generale “. La particolare evidenza sta nei personaggi illustri che vi sono sepolti; infatti, il Cimitero ospita nomi di famosi non veneziani che amarono particolarmente la città di Venezia. Si trovano, il compositore Igor Stravinsky, che a Venezia completa la sua Quarta Sinfonia, il poeta Ezra Pound, che pubblica la sua prima raccolta di poesia “A lume spento”, e Josif Brodskij, Nobel per la letteratura, che dedica a Venezia pagine infinite dei suoi libri.

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