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Pit - Psichedelia

Il dancefloor in house di Pit è la nuova canzone “Psichedelia”

La casa è un dancefloor

I soldi stanno finendo e così gli artisti prendono la strada dell’autoproduzione o della produzione indipendente. La città di Milano è da sempre l’origine di tutto quello che si chiama mondo commerciale e adesso conosce il dancefloor di Pit. “Psichedelia” è il nuovo singolo dell’artista milanese Pit.

Se volessimo descrivere che cos’è “Psichedelia” bisogna andare nel contesto dello street pop dall’equilibrio precario, continuamente in bilico, sul punto di cadere, strattonato fra un’esagitazione quasi lisergica e una malinconia che ci riporta con i piedi a terra.

La storia del nuovo singolo di Pit è un dopo serata sotto stati di alterazione, una situazione in un certo senso onirica in cui anche la via di casa appare misteriosa ma invitante proprio come un dancefloor sconosciuto.

I dettagli sono in ombra così parte la nostra immaginazione. Quando si parla di dandefloor il ritmo è da ballo, qui timido e minimale, cresce per tutto il pezzo, ma non esplode, lo aspetti.

Il paragone è con le nostre aspettative, sempre sul punto di avverarsi, ma poi il nulla. Quali sono le sue ispirazioni: Frah Quintale, Calcutta, Ghemon, Childish Gambino e John Mayer.

Biografia

Pit è il nome d’arte di Pietro Lisciandrano, milanese di nascita e musicista da sempre. Scrive e compone canzoni fin da giovane, la passione di mettere su uno spartito e pentagramma la sua vita, è l’origine di tutta la sua creatività.

Vive un anno a Londra, per lo scambio culturale scolastico, qui inizia suonare live scoprendo tutto il bello della vita artistica. Per lui tutto è un palcoscenico dove esprimere la sua creatività, non c’è un contesto riservato.

Il percorso diventa necessità di espressione e comunicazione di emozioni vive e magiche. Siamo nel 2016 quando esce Do You Think I Hide il primo EP quattro tracce folk pop dalle sfumature soul.

Nel 2020 esce “Punto” il primo singolo cantato in italiano, una lingua che si avvicina di più a lui.

Gianni Fellissent

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Antropologo